Giugno 22, 2021

La giornata di Sant’Antonio Abate a Ranverso con la benedizione degli animali, del sale e dei mezzi di lavoro.

La giornata di Sant’Antonio Abate a Ranverso con la benedizione degli animali, del sale e dei mezzi di lavoro.

Sant’Antonio Abate , protettore degli animali: nel suo nome a Sant’Antonio Abate di Ranverso si fondò una Chiesa con precettoria-ospedale.

Situata ai piedi della Valle di Susa e lungo il percorso della Via Francigena, la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso fu fondata nel 1091 dall’Ordine Ospedaliero di S.Antonio di Vienne come luogo di accoglienza per i pellegrini, ma soprattutto come ospedale per i malati di fuoco di Sant’Antonio. In Italia ed in Piemonte in particolare esiste infatti una vera e propria venerazione per Sant’Antonio Abate, già in quegli inziò un legame con il nostro Paese: Antonio fu un eremita egiziano a cui si deve l’inizio del cosiddetto “monachesimo cristiano”, ovvero della scelta di passare la vita in solitudine per ricercare una comunione più intensa con Dio.

Dunque Ranverso con la sua Primitiva Chiesa dedicata al Culto per il Santo del fuoco fu la Primogenita della casa madre di Vienne diventando  poi la casa Antoniana più importante in Italia. Nell 2007, riprendendo una vecchia tradizione Antoniana, con Ersilio Teifreto  e ll Maestro Mons. Italo Ruffino patrocininata  dell’Ordine del Mauriziano AFOM fu ripristinata la “benedizione degli animali e dei mezzi agricoli da lavoro contadino.
Presso la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso in occasione della festività
di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio nell’anno 1000  iniziarono ad affluire folle di malati, affetti soprattutto da “ignis sacer”, conosciuto oggi come fuoco di Sant’Antonio. per pregare o chiedere una grazia di guarigione rivolgendosi alla statua del Santo  del fuoco sacro oggi presente sull’altare maggiore  dove ai suoi piedi caso raro compare un piccolo cinghiale.
Anni fa l’usanza si svolgeva presso le parrocchie di Rosta e di
Buttigliera Alta,  il confine dove è situato il concentrico della Precettoria,


Da allora ci attivammo presso le Amministrazioni locali, i Parroci, le Pro Loco ed  i
Coltivatori Diretti di questi Comuni per concretizzare  il progetto.
Il consenso fu unanime ed entusiasmante.
Con il coordinamento dei cittadini volontari , le Amministrazioni di Rosta e
di Buttigliera Alta provvidero
alla stampa e alla diffusione dei manifesti, le Pro Loco si attivarono per
creare l’atmosfera adatta all’evento, i
Coltivatori Diretti organizzaromo il pranzo conclusivo della festa,
furono interessati gli organi di stampa per la comunicazione
dell’evento.
Un accordo tra il Parroco di Rosta,
Don Serafino Bunino, e quello di
Buttigliera Alta, Don Luigi Palaziol,
stabilirono che la funzione religiosa con la distribuzione dei
pani benedetti a forma di animali

doveva avvenire la Domenica 21 gennaio 2007, dunque, giorno stabilito per la ripresa della tradizione,
incominciarono ad arrivare i trattori e i carri (grandi e piccoli), singole persone con
arnesi da giardinaggio, e sempre più gente con animali (cani, gatti, muli, uccellini in
gabbia, cavalli) ecc.
La Pro Loco di Buttigliera Alta allestì un angolo “rustico” con personaggi in costume,
dai contadini ai frati con il saio nero con Tau azzurra e un banco dove vennero distribuiti,
dopo la funzione religiosa, dei piccoli pani a forma di animali benedetti in precedenza.  Il Sacerdote con una piccola processione si recava nelle vicinissime cascine dei contadini  per la benedizione nelle stalle erano presenti immagine di Sant’Antonio Abate.

Si esibì anche il gruppo della Corale “Ensemble d’Armonies” della Val di Susa, mentre il
Maestro Mons. Italo Ruffino presentò il suo ultimo libro Storia Ospedaliera Antoniana,
lavoro di tutta una vita di studio e ricerche sull’Ordine degli Antoniani, seguiva la lettura della Preghiera del contadino.
Nella terza domenica di gennaio 2008, l’Associazione “Amici della Fondazione
Ordine Mauriziano” ha organizzato la seconda edizione della “Benedizione degli
animali”, a Sant’Antonio di Ranverso. .Negli anni la festa della benedizione degli animali  considerato il successo  e stata confermata  rinnovando il consenso ed il permesso  per lo svolgimento di una manifestazione fortemente sentita dai devoti al Santo e tutta la popolazione.

La partecipazione dei Comuni, la collaborazione delle Pro Loco e
dei Coltivatori Diretti di Rosta e Buttigliera Alta hanno reso possibili le edizioni future, mentre Don Luigi Palaziol ha
celebrato la funzione religiosa in base al turno stabilito.
Ancora una volta si vogliono ringraziare i responsabili della Fondazione Ordine del Mauriziano di Torino proprietari dell’intero concentrico della Precettoria .

LA PREGHIERA DEL CONTADINO.

Preghiera dei Devoti di Sant’Antonio Abate  di Ranverso.                               

Sant’Antonio protettore guarda questo borgo che ti onora ancor. Tu dei poveri servitore guidaci, insegnaci a donar col cuore .Tu ogni creatura volesti avvicinar. Ti prendesti cura dell’umana sofferenza Di Ranverso Protettore preghiamo infondi in noi la Tua carità. Sant’Antonio guaritore Ai nostri guarda con favor.Dalle pene del dolore

Salvaci e donaci la speranza ognor.Tu che quel deserto andasti per pregar a chi ha sofferto dona ancora il Tuo conforto Protettore ai Contadini Di Ranverso, Buttigliera Alta e Rosta  Ti preghiamo infondi in noi la Tua carità.

Due proverbi Piemontesi dicono:

 “Sant’Antoni fam marié che a son stufa d’tribilé” ossia “Sant’Antonio fammi sposare che sono stufa di tribolare”, invocazione che le donne in cerca di marito fanno al Santo per potersi presto sposare.

Sant Antòni pien ëd virtù feme trové lòn ch’i l’hai perdu” (ossia “santAntonio pieno di virtù fammi trovare quel che ho perso”), anche se in questo caso il detto non è chiaramente riferito all’uno piuttosto che all’altro santo.

UN Progetto PER SANT’ANTONIO ABATE.

Storia di un santo egiziano  venerato nel Mondo

Il culto di Sant’Antonio Abate in Piemonte ha trovato larga diffusione non solo in alcuni centri urbani, ma anche e soprattutto nell’ambiente delle valli alpine, delle campagne. e sulle  tante diramazioni delle vie francigene  che dal Moncensio /o Monginevro  scendevano  a Susa e poi  a  Ranverso dove i Pellegrini   trovavano ristoro e assistenza diretti a  Roma e proseguivano verso Otranto ed imbarcarsi per giungere  alla terra Santa di Gerusalemme.
Questo è avvenuto perché nella religiosità popolare alla figura del Santo è stato associato il maiale, con il grasso del quale gli Antoniani alleviavano le piaghe provocate dal cosiddetto fuoco di S. Antonio (herpes zoster).

Sant’Antonio fu quindi considerato prima il patrono dei maiali e poi di tutti gli animali domestici, che il 17 gennaio, giorno della sua festa liturgica, venivano portati in chiesa perché fossero benedetti..

Il progetto si propone di ricercare e classificare immagini del Santo(statue, quadri, affreschi, miniature), che sono facilmente riconoscibili perché caratterizzate, oltre che dalla presenza del maiale, anche dal bastone a forma di tau e da una campanella.
L’ambito territoriale di intervento è il Piemonte.

Progetto SANT’ANTONIO ABATE NELL’ARCO ALPINO.

Il culto di Sant’Antonio Abate in Piemonte ha trovato larga diffusione non solo in alcuni centri urbani, ma anche e soprattutto nell’ambiente delle valli alpine e delle campagne.
Questo è avvenuto perché nella religiosità popolare alla figura del Santo è stato associato il maiale, con il grasso del quale gli Antoniani alleviavano le piaghe provocate dal cosiddetto fuoco di S. Antonio (herpes zoster).

Sant’Antonio fu quindi considerato prima il patrono dei maiali e poi di tutti gli animali domestici, che il 17 gennaio, giorno della sua festa liturgica, venivano portati in chiesa perché fossero benedetti.

Il progetto si propone di ricercare e classificare immagini del Santo(statue, quadri, affreschi, miniature), che sono facilmente riconoscibili perché caratterizzate, oltre che dalla presenza del maiale, anche dal bastone a forma di tau e da una campanella.
L’ambito territoriale di intervento è il Piemonte.

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