Gennaio 17, 2025

Gruppo A.D.A Amici Degli Antoniani ubicato in   Buttigliera Alta e Rosta  Provincia di Torino,  si interessa principalmente  del settore “Tutela, protezione, conservazione  e valorizzazione del patrimonio artistico culturale di Sant’Antonio di Ranverso”

Gruppo A.D.A Amici Degli Antoniani ubicato in   Buttigliera Alta e Rosta  Provincia di Torino,  si interessa principalmente  del settore “Tutela, protezione, conservazione  e valorizzazione del patrimonio artistico culturale di Sant’Antonio di Ranverso”

Le immagini di Sant’Antonio abate a Ranverso- Il campanile ha sulla sommità una cuspide ottagonale, ornata da quattro pinnacoli con in cima una T in ferro battuto; sul vertice della cuspide campeggia una banderuola segna-vento, riproducente l’immagine di Sant’Antonio con il bastone ed il maialino ai piedi. – Il nartece è formato da tre campate con volte a crociera. Le vele della campata centrale presentano ancora un impianto decorativo risalenti agli inizi del Cinquecento in parte leggibile, affrescate con storie di Sant’Antonio abate (poco leggibili) (fra cui il trasferimento, su un veliero, delle reliquie di Sant’Antonio da Costantinopoli al Delfinato) ed eventi della vita antoniana (poco leggibili). Questi affreschi si conservano in maniera frammentaria, con disgregazione dell’intonaco e degradazione cromatica della pellicola pittorica. – All’interno, sull’arco d’ingresso alla seconda Cappella della Maddalena, sulla sinistra, rappresenta una Madonna con in grembo il Bambino con San Bernardino da Siena alla sua sinistra e Sant’Antonio abate alla sua destra. In ginocchio, la moglie del committente “Eugenio Raspa”, di nome Bianchina (scritta nella targa sottostante). Pittura di scuola vercellese del 1400. – Nel presbiterio, entrando a sinistra, un’interessante scultura lignea dipinta di colore scuro, rappresentante Sant’Antonio abate (recentemente restaurata) con i classici simboli Antoniani: maialino, bastone, tau, campanella, simboli degli uomini giusti. Il Santo indossa l’abito dell’Ordine Antoniano, con la mano destra regge il bastone con la Tau, mentre nella sinistra tiene il libro con la regola dell’Ordine. Ai piedi del Santo un maiale è rappresentato in dimensioni ridotte. L’opera sembra realizzata in ambiente francese di fine 1300. Sulla parete risaltano una serie di campanelle e fiamme, simboli degli Antoniani. – Sulla parete sinistra del presbiterio, dipinti si collocano tra la mezza colonna sulla quale si imposta l’arcata trasversale e la prima finestra, ad opera di Giacomo Jaquerio, che qui si è anche firmato (vedi oltre). Qui è raffigurato l’arcangelo Michele, nello spazio tra la seconda finestra e l’abside sono dipinte le figure di San Nicola e San Martino, e ancora negli sguinci delle finestre San Giovanni Battista, Sant’Antonio abate, su basamento polilobato, e le Sante Marta e Margherita, a sinistra dell’affresco con la Madonna in trono, entrambe ______________________________________________________________________________________________ Sede presso Centro Servizi Vol.TO – Via Giolitti 21 – 10123 Torino Tel. 800.590000 e 011.8138711 – Fax 011.8138777 info@afom.it – www.afom.it Iscritta al Registro Regionale del Volontariato, sez. Provincia di Torino, settore “Tutela e valorizzazione del patrimonio artistico”, n. 161629-390/2003 del 20/06/2003 Albo delle Associazioni del Comune di Torino n. 2001/05744/01 del 24/07/2001 Iscritta nell’elenco beneficiari del 5×1000, Agenzia delle Entrate, settore ONLUS ed Enti del volontariato C.F. 97607480015 rappresentate con i piedi che calpestano il demonio con sembianze di un drago alato. Nel 1914, rimossi gli stalli settecenteschi che coprivano gran parte della parete sinistra del presbiterio e tolto un leggero strato di calce secentesca, venne alla luce un dipinto rappresentante una serie di Profeti ed una scritta appena leggibile: “(picta) fuit ista capela p(er) manu(m) Jacobi Jaqueri de Taurino”; era la firma dell’autore. – Sulla parete destra del presbiterio un ciclo di affreschi rappresentanti la vita di Sant’Antonio abate, sempre opera di Giacomo Jaquerio: nella parte superiore gli affreschi si collocano in tre registri; in quella inferiore è rappresentata un’unica scena. I registri superiori rappresentano la vita del Santo (restauro avvenuto nel 2002), con gli episodi significativi dedicati alle tentazioni che lo afflissero. Lo spazio era occupato da 11 scomparti: 6 sono ancora integri, 3 sono ridotti a lacerto e 2 sono scomparsi a causa di un intervento strutturale in epoca remota. Le scene, tratte dalla Storia di San Atanasio, rappresentano: – partecipazione alla messa della conversione, – probabile scena di distribuzione dei propri beni ai poveri, – Sant’Antonio accompagna la sorella al convento, – Sant’Antonio lascia i monaci per iniziare la propria vita da eremita, – Sant’Antonio, nel deserto, subisce le tentazioni della lussuria e da parte dei demoni, – possibile incontro di Sant’Antonio con San Paolo (riquadro mutilo), – riquadro mancante, – Sant’Antonio divide il pane proveniente dal cielo con San Paolo, – Sant’Antonio seppellisce San Paolo, deceduto, – Riquadro mutilo, – Riquadro mancante. Nel registro inferiore la rappresentazione di una coppia in ginocchio con offerte; accanto alla coppia un bambino che porta un cero, e ancora gruppi di pastori che spingono in avanti capre e maiali. E’ probabile che tutta la scena rappresenti una cerimonia in onore di Sant’Antonio (richiamo alla festa del 17 gennaio di ogni anno, con la partecipazione di contadini e abitanti dei dintorni). Viene infatti presentato come “un ricordo di questa festa … negli affreschi gotici dell’abside sulla porta della sacrestia: due contadini, dipinti con icastico senso della realtà, camminano verso l’altare portando al guinzaglio due maiali neri… ed i frutti del loro lavoro). (Arabella Cifani e Franco Monetti.  Gruppo A.D.A Amici Degli Antoniani ubicato in   Buttigliera Alta e Rosta  Provincia di Torino,  si interessa principalmente  del settore “Tutela, protezione, conservazione  e valorizzazione del patrimonio artistico culturale di Sant’Antonio di Ranverso”,

Il polittico  di Defendente Ferrari: Questa grandiosa pala d’altare  fu donata a Ranverso, per devozione del Santo dai cittadini di Moncalieri nel 1530, per essere stati liberati dalla peste. Oltre al suo valore intrinseco, l’opera è stata ed è interessantissima per gli studiosi di memorie artistiche piemontesi, poiché è stata la prima opera ad essere attribuita con assoluta certezza al Ferrari. La pala ha un’importante cornice lignea dorata. Coronata dagli sportelli laterali. E’ tipico di tutto il Rinascimento costruire macchine d’altare, complesse rappresentazioni dove la parte dipinta è racchiusa da sportelli. Ecco una sintetica descrizione: sulla struttura di legno dorato che incornicia il meraviglioso polittico si può vedere lo stemma della città di Moncalieri, in posizione centrale campeggia il dipinto della Natività, affiancata dai Santi Antonio, Rocco, Bernardino da Siena e Sebastiano; – in basso a sinistra, nella parte centrale, Sant’Antonio che regge con la mano sinistra un bastone e con la destra una campanella, mentre ai suoi piedi si vedono un maiale ed una fiamma stilizzata. – nelle ante laterali, entro le quali il polittico può essere chiuso, a destra in alto, Sant’Antonio nell’atto di dividere il pane con San Paolo eremita. – nella parte bassa è collocata una predella a sette piccoli scomparti con alcuni episodi della vita ed i miracoli di Sant’Antonio Abate e che riprendono le scene analoghe presenti sulla parete destra del presbiterio. Gli episodi rappresentano: – la partecipazione di Sant’Antonio ad una messa di conversione, – scena rappresentante la distribuzione dei propri beni ai poveri, – i supplizi patiti dai demoni, nel deserto, – scena centrale, Sant’Antonio e San Paolo si incontrano e pregano nel deserto, – Sant’Antonio e San Paolo si incontrano e si salutano, – i due santi intenti alla preghiera, – Sant’Antonio seppellisce San Paolo deceduto. Autore:Ersilio Teifreto

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