Gennaio 21, 2022

Al fine di contribuire alla protezione, gestione, integrità e autenticità del Tenimento di
Sant’Antonio di Ranverso.Cascina Grangetta /Baraccone- il Ponte delle Guardie in legno.

Al fine di contribuire alla protezione, gestione, integrità e autenticità del Tenimento di
Sant’Antonio di Ranverso.Cascina Grangetta /Baraccone- il Ponte delle Guardie in legno.

Descrizione generale dell’area e motivazioni della tutela
Il Tenimento di Sant’Antonio di Ranverso si trova in posizione baricentrica rispetto a
diverse importanti aree di interesse paesaggistico, naturalistico e geologico. Il lembo
settentrionale è ricompreso all’interno del Sito di Importanza Comunitaria “Monte Musinè e
Laghi di Caselette”; la parte centrale è interessata dalla Zona intermorenica aviglianese
(D.M. 1/8/1985); a ovest si colloca l’affioramento roccioso del Moncuni, Sito di Interesse
Regionale. Ai piedi del Moncuni si trovano i Laghi di Avigliana, riconosciuti quali Sito di
Importanza Comunitaria e Zona a Protezione Speciale, nonché inseriti nell’omonimo parco
naturale; a est del Tenimento si eleva infine la Collina Morenica di Rivoli (D.M. 1/8/1985).
I Tenimenti della provincia torinese sono collocati in aree a carattere periurbano in un
territorio caratterizzato da una netta impronta insediativa: Sant’Antonio di Ranverso, in
particolare, si pone al centro fra le conurbazioni di Rosta, Buttigliera Alta e Caselette e
costituisce una sorta di “polmone verde” all’interno di un ambito fortemente urbanizzato.
Per quel che riguarda la rete dei beni culturali, la più importante emergenza architettonica
è rappresentata dal complesso abbaziale (precettoria) di Sant’Antonio di Ranverso,
entrato a far parte dei beni dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro a seguito
dell’abolizione, tramite bolla papale, dell’Ordine Antoniano nel 1776.
La precettoria – il complesso costituito dalla chiesa, il convento, le cascine e l’ospedale –
fu costruita in seguito a una donazione (1180-1185 circa) del conte Umberto III di Savoia,
che la volle in prossimità di un ramo della Via Francigena e la affidò agli Antoniani, che si
dedicavano all’assistenza dei pellegrini che percorrevano la strada devozionale; a questo
scopo venne costruito l’ospedale, edificato alla fine del XV secolo.
Al momento dell’acquisizione del Tenimento da parte dell’Ordine mauriziano, esso era
prevalentemente composto da un’ampia estensione di boschi, prati e campi, al centro
della quale si collocavano gli edifici della precettoria ospedaliera. Essa comprendeva la
chiesa di Sant’Antonio e gli adiacenti Palazzo del Priore e Cascine di Levante, Bassa, di
Mezzo, di Ponente (sistemati in una “corte” chiusa da muri e percorsa dal canale di Rivoli),
nonché l’Ospedaletto sull’altro lato della strada e la Cascina Grangetta più a nord, oltre la
Dora, unita al complesso principale tramite un ponte in legno.
Tali edifici erano sorti successivamente alla fondazione della precettoria, giacché le prime
notizie dell’insieme riportavano la sola presenza di chiesa, monastero e ospedale. Il
monastero, posto a sud della chiesa, venne inglobato negli edifici della Casa Priorale (XVII
secolo) e più tardi in quelli della Cascina di Mezzo (1724); l’ospedale, già sistemato
separatamente dagli altri fabbricati lungo la cortina opposta della strada, mantenne solo la
facciata tardoquattrocentesca, ma fu completamente ridisegnato nella parte retrostante
quando venne adibito, nel 1738, ad azienda agricola con la denominazione di
Ospedaletto.
Nell’ultimo ventennio del Settecento, l’Ordine Mauriziano curò grandi lavori di
trasformazione, intrapresi allo scopo di razionalizzare i percorsi e di migliorare lo
svolgimento delle attività agricole. Furono risistemate le aziende che facevano parte del
complesso della precettoria e tracciate (1778) nuove strade o rotte di caccia realizzate nei
boschi circostanti Ranverso, che ricoprivano anche la funzione di supporto alla
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manutenzione degli stessi. Tali percorsi spiccavano per il loro disegno regolare, rettilineo,
talvolta scenografico: è il caso di quelli che incorniciano la Cascina Nuova e il grande
complesso principale.
Fra le altre strade storiche presenti all’interno del Tenimento vi è il sentiero, risalente al
XVIII secolo, che, in direzione nord-sud, collegava la cascina Grangetta al concentrico,
oggi solo parzialmente riconoscibile, in quanto la costruzione di numerose infrastrutture
viarie ne ha compromesso la continuità.
L’andamento dei piccoli corsi d’acqua è invece ancora oggi distinguibile; il tracciato della
ferrovia Torino-Modane, ad esempio, segue quello di una vecchia bealera.
La Cascina Nuova fu progettata da Giovanni Battista Ferroggio nel 1782-1785, secondo il
modello razionale che informava le aziende rurali settecentesche: una grande corte, dal
disegno regolare, recintata dal muro, in cui i corpi edificati (abitazione, stalla, fienile e
tettoie) si sviluppano senza soluzione di continuità lungo il perimetro, a racchiudere lo
spazio centrale.
Lo stesso progettista, tra 1781 e 1783, eseguì la sostituzione di due delle vecchie cascine
che costituivano la precettoria con nuove abitazioni e, soprattutto, nuove stalle dal disegno
moderno (1789), ovvero completamente in muratura.
Ancora nella zona boschiva a sud del complesso della precettoria, nel 1830, lungo la
strada del Moncenisio, sorse una stazione di posta che gradualmente si sarebbe
trasformata in azienda rurale – la Cascina Baraccone, nona azienda del Tenimento. Più
tardi, nel 1857, venne infine risistemata la chiesetta campestre della Madonna dei Boschi.
La Cascina Baraccone si trova attualmente in condizioni di abbandono, mentre altri edifici
rurali del Tenimento, come la Cascina Grangetta, ospitano tuttora aziende agricole in
attività; sulla Cascina Nuova sono in corso interventi di manutenzione.
A testimonianza del valore storico-culturale e ambientale del Tenimento di Sant’Antonio di
Ranverso, su di esso sono operanti diversi regimi di tutela:
Vincoli monumentali:
− abbazia di Sant’Antonio di Ranverso e fabbricati annessi, siti lungo la strada di
transito della val di Susa verso il Moncenisio e il Monginevro (R.R. n. 203 del
12/01/1978; Not. Min. 06/04/1910); Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso e fabbricati
annessi (zona di rispetto) (D.M. 07/02/1978);
Vincoli paesaggistici:
− dichiarazione di notevole interesse pubblico della Zona Intermorenica Aviglianese
(D.M. 01/08/1985).
La dichiarazione riconosce il ruolo svolto dalla proprietà mauriziana nel preservare
parzialmente l’unità territoriale e l’integrità della trama agraria del Tenimento, aspetti che
ne determinano i tratti peculiari e lo rendono meritevole di tutela. Essa si pone in continuità
e coerenza con le indicazioni del Piano paesaggistico regionale (p.p.r.), adottato con
deliberazione della Giunta regionale 4 agosto 2009, n. 53-11975, che, all’articolo 33,
prevede per i Tenimenti mauriziani la procedura di cui agli articoli 138-140 del Codice.
Per le motivazioni sopra richiamate, si dichiara il notevole interesse pubblico del
Tenimento di Sant’Antonio di Ranverso ai sensi dell’articolo 136, comma 1, lett. c) del
d.lgs. n. 42/2004, in quanto “complesso di cose immobili che compongono un caratteristico
aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici”.
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  1. Descrizione della perimetrazione dell’area oggetto di dichiarazione di notevole
    interesse pubblico e individuazione cartografica
    2.1 Premesse
    Al fine di contribuire alla protezione, gestione, integrità e autenticità del Tenimento di
    Sant’Antonio di Ranverso, si introducono alcune modifiche al perimetro dell’area oggetto di
    dichiarazione di notevole interesse pubblico rispetto ai limiti della proprietà mauriziana, in
    quanto si intende privilegiare, ove possibile, l’individuazione di elementi di confine di tipo
    antropico e fisico-naturalistico (rete viaria, bealere). Dove ciò non è stato possibile, in
    quanto la sostanziale continuità del paesaggio non permette di identificare i suddetti
    elementi, sono stati mantenuti quali riferimento per la perimetrazione i limiti catastali della
    proprietà storica.
    2.2 Descrizione
    Il perimetro ha inizio dal punto di incontro della S.S. 25 del Moncenisio e il limite
    occidentale della particella 8 del foglio 2 del comune di Buttigliera Alta; sale lungo tale
    limite includendo detta particella, insieme alla 174; piega verso ovest, comprendendo i
    mappali 4, 202, 200 e 17 dello stesso foglio, risale lungo il confine Ovest delle citate
    particelle 17 e 202, fino al limite settentrionale della particella 204 (esclusa). Scende
    quindi includendo le particelle 9 del foglio 8, 243 e 50 del foglio 1. Attraversato il canale
    che, dallo stabilimento industriale, sfocia nella Dora Riparia, ne segue il corso in direzione
    nord-est, includendo i mappali 2 e 1 del foglio 2 e 51 e 112 del foglio 1. Sale lungo il
    confine tra i fogli 2 (interno) e 1 (esterno), discostandosene per includere anche i mappali
    51 e 112 del foglio 1. Oltrepassate con una retta immaginaria la Dora e l’autostrada A32
    Torino-Bardonecchia, segue in direzione ovest il tracciato autostradale, per salire lungo il
    limite amministrativo tra i comuni di Caselette (interno) e Avigliana (esterno). Si discosta
    dal predetto confine in corrispondenza del limite orientale del mappale 40 del foglio 13
    (comune di Caselette), e scende includendo anche i mappali 228, 227, 305 e 225 del
    medesimo foglio; prosegue quindi in direzione est lungo la bealera, comprendendo, con
    quest’ultimo, i mappali 224, 223, 222, 221, 220, 219 e, oltrepassata la S.P. 198, i mappali
    218, 217, 216, 215, 214, 213, 212, 211, 210, 209, 208, 206, 204, 203, 202, 201, 200, 199,
    271, 198, 197, 196, 195, 194 e 295. Sale quindi in direzione nord-ovest lungo il limite
    occidentale dei mappali 171 e 166, fino a incontrare il limite amministrativo tra i comuni di
    Caselette (interno) e Avigliana (esterno). Segue tale limite in direzione est e
    successivamente nord-est, fino a raggiungere il confine tra i fogli 12 (interno) e 11
    (esterno). Ne segue l’andamento in direzione est fino al limite orientale della particella 2
    del foglio 12, includendola, insieme ai mappali 7, 9 e 11. Superata la strada di Frazione
    Grangiotto, si attesta sul confine tra i fogli 15 (interno) e 16 (esterno), che segue,
    oltrepassando la S.S. 24 del Monginevro, fino al limite meridionale della particella 37 del
    foglio 15. Piega per un breve tratto verso ovest, per poi scendere includendo il mappale
  2. Prosegue lungo una retta immaginaria che, attraversate l’autostrada A32 e la Dora
    Riparia, collega il vertice sud-orientale del mappale 72 e il vertice nord-occidentale della
    particella 8 del foglio 1 (comune di Rosta). Segue verso est l’andamento del fiume; in
    corrispondenza del mappale 239 del foglio 2, piega in direzione sud-est e
    successivamente sud, includendo i mappali 196, 49, 201, 381, 378, 377 e 374 dello stesso
    foglio. Attraversa quindi la S.S. 25 del Moncenisio, tracciando una linea immaginaria che
    collega quest’ultimo mappale con il limite orientale della particella 192 del foglio 7,
    includendola ed escludendo la rotatoria. Prosegue verso sud, includendo i mappali 191,
    195 e 189; piega quindi in direzione ovest, comprendendo i mappali 185 e 188, per risalire
    comprendendo i mappali 187, 186 e 174, che segue anche in direzione ovest, per
    includere successivamente i mappali 42 e 3. Piega quindi verso sud lungo il limite
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    orientale di quest’ultimo, includendo i mappali 46, 50 e 17; attraversata via Sant’Antonio di
    Ranverso, ne segue l’andamento in direzione sud-est, includendo i mappali 53, 151, 152,
    149 e 150. Segue quindi il confine orientale di quest’ultima particella; oltrepassa il tracciato
    ferroviario attestandosi lungo una retta immaginaria che collega il vertice sud-est della
    citata particella 150 con il vertice nord-est della particella 414 del foglio 8, includendola.
    Prosegue quindi in direzione sud e successivamente ovest, includendo le particelle 423,
    314 e 421. Prosegue quindi includendo la particella 71 dello stesso foglio, e i mappali 14,
    13, 129, 11 e 4 del foglio 13. Prosegue quindi verso ovest nel comune di Buttigliera,
    includendo la particella 7 del foglio 7, e proseguendo verso ovest e successivamente nord
    lungo il limite tra i fogli 7 (interno) e 8 (esterno). Sale ancora, in direzione della frazione
    Ferriera, attestandosi lungo il limite tra i fogli 6 (interno) e 9 (esterno) e 6 (interno) e 5
    (esterno). Segue per un breve tratto il tracciato ferroviario in direzione est e lo attraversa
    con una retta immaginaria che si congiunge al limite sud-ovest della particella 3 del foglio
    3, includendola, per risalire lungo il limite occidentale della particella 2. Il perimetro si
    attesta infine in direzione est lungo la S.S. 25 del Moncenisio, includendola, fino al punto
    di partenza.

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