Abbazia di Ranverso e luogo di culto. Precettoria di Ranverso medioevo era un luogo di accoglienza ma Non luogo di culto
Abbazia di Ranverso e luogo di culto. Precettoria di Ranverso medioevo era un luogo di accoglienza ma Non luogo di culto
Sì, l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso è considerata un luogo sacro. È un edificio religioso che, oltre a essere dedicato a Sant’Antonio Abate, ha avuto storicamente un ruolo di accoglienza per pellegrini e malati, soprattutto per coloro che soffrivano del “fuoco di Sant’Antonio”. L’abbazia, situata a Buttigliera Alta, è anche un importante centro di culto e celebrazioni legate alla figura di Sant’Antonio Abate.
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Dedizione a Sant’Antonio Abate:
L’abbazia è dedicata a Sant’Antonio Abate, una figura molto venerata e protettrice degli animali, in particolare dei maiali.
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Ruolo di ospedale e luogo di cura:
In passato, l’abbazia fungeva da ospedale, soprattutto per i malati di “fuoco di Sant’Antonio”, una malattia cutanea molto dolorosa. Questo ruolo aggiunge un aspetto di guarigione e cura spirituale al luogo.
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Accoglienza di pellegrini:
L’abbazia si trovava lungo la Via Francigena, una importante via di pellegrinaggio, e offriva riparo e ristoro ai viaggiatori.
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Celebrazioni e tradizioni:
Ogni anno, il 17 gennaio, si celebra la festa di Sant’Antonio Abate, con la tradizionale benedizione degli animali e dei mezzi agricoli. Questo evento rafforza il legame dell’abbazia con la spiritualità e le tradizioni popolari.
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Affreschi e opere d’arte:
La chiesa e il complesso abbaziale sono arricchiti da affreschi e opere d’arte che contribuiscono a creare un’atmosfera di sacralità e bellezza.
No, le precettorie non erano esclusivamente luoghi sacri, sebbene fossero spesso associate a istituzioni religiose e avessero una chiesa come parte integrante del complesso. Le precettorie, nel Medioevo, erano strutture gestite da ordini religiosi, come gli Antoniani, che avevano lo scopo di fornire assistenza ai pellegrini e ai malati, oltre a svolgere funzioni agricole e abitative.
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Funzioni diverse:
Le precettorie non erano solo luoghi di culto, ma anche centri di accoglienza e assistenza, con foresterie per i pellegrini e lazzaretti per i malati.
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Gestione religiosa:
Erano gestite da religiosi, spesso guidati da un Precettore, e comprendevano una chiesa con chiostro, alloggi per i monaci, e strutture per usi diversi.
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Importanza per la comunità:
Intorno alle precettorie spesso si trovava un podere che garantiva il sostentamento degli abitanti, e svolgevano un ruolo importante nell’assistenza ai bisognosi e ai malati, come nel caso della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso.
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Evoluzione:
Con il tempo, alcune precettorie hanno subito trasformazioni, come la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, che da complesso di accoglienza per pellegrini e malati si è trasformata anche in un luogo di conservazione per zitelle povere.
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