La Bilancia Romana chiamata Stadera un monumento storico per l’epoca rurale di Sant’Antonio Abate di Ranverso
La Bilancia Romana chiamata Stadera un monumento storico per l’epoca rurale di Sant’Antonio Abate di Ranverso
La Bilancia Romana chiamata Stadera un monumento storico per l’epoca rurale di Sant’Antonio Abate di Ranverso
Blasonatura dello stemma Araldico di Ranverso
Logo ADA
Pietra miliare
Foto con riproduzione e uso della Stadera , si intravede il tetto a Capriate della Cursia dell’Ospedale
Ersilio presso la Casa Madre
Negli anni si e sviluppata la storia del borgo medievale creando un’evoluzione del sito di Ranverso situato nella collina Morenica confinante con i comuni di Buttigliera Alta e Rosta il cui abitato medievale con il suo Ospedale – dichiarato nel 1883 Monumento Nazionale – si trova sulla Via Francigena ubicata al centro di due arterie tra l’autostrada che porta al Frejus e la linea alta velocità che porta a Parigi dove i binari seguono il tracciato di un’antica bealera che passa all’interno delle cascine di Ranverso e si estende fino alla valle di Susa segnando un limite geografico oggetto di una protezione riconosciuta per legge, Ranverso sin dall’origine ha la sua festa patronale dedicata a Sant’Antonio Abate che si svolge nel mese di Gennaio e stata riconosciuta e iscritta nel 2022 nella lista del Patrimonio Immateriale Piemontese dalla rete ICPI di Roma e dalla Retesantantuono. L’origine del toponimo è da ricercarsi nella forma Francese Ranversus quasi certamente un luogo disboscato e paludoso. Queste località furono sicuramente attraversate in epoca romana, come testimonia il ritrovamento di numerose pietre miliari oggetti risalenti a quel periodo. La sua storia è strettamente legata al Medioevo faceva parte delle terre dei Savoia che donarono i terreni per ampliare la Chiesa già esistente che fungeva già da Ospedale poi spostato e costruito in un altro punto del borgo con le sue mura era un a struttura fortificata e coronava la collina in un luogo chiamato Rio Invers . All’inizio del 1776 i monaci antoniani cessarono la loro attività a Ranverso con bolla di Papa Pio VI i beni furono trasferiti all’Ordine dei Santissimi Maurizio e Lazzaro con vincolo di diventare i Custodi dell’Abbazia, da quel momento il borgo diventò Rurale, la Cursia dell’Ospedale venne abbattuta il fabbricato diventò cascina Ospedaletto, sulla collinetta furono costruite una fila di cascine per i contadini fittaioli ed una scuola privata Mauriziana , c’era il forno per il pane, il pozzo per l’acqua potabile ad uso degli abitanti. Nel 1864 il borgo non era più luogo di preghiera e di cure ai bisognosi e malati del fuoco sacro che ormai veniva curato con le medicine, essendo rurale nacque l’esigenza da parte dei contadini di pesare i prodotti delle loro attività arrivò a Ranverso una bilancia Stadera proveniente dalla Stazione di Sosta chiamata: di Sant’Antonio di Ranverso sita sull’antica strada per Susa , in origine le Stadere venivano posizionate su i tetti delle case o su costruzioni già esistenti, mentre per installare la Stadera di Ranverso un caso unico al mondo costruirono un fabbricato e la facciata dell’Ospedale cambiò aspetto furono abbattute le mura di cinta angolari per dare spazio alla costruzione ed installare la cosiddetta bilancia Romana unica in Italia all’estremità settentrionale del borgo. Probabilmente la Stadera meccanica fu costruita a fine 1.700 in un’officina Piemontese per conto dell’Ordine del Mauriziano tuttora proprietari di tutto il Concentrico e delle terre intorno, questa bilancia prima che venisse dismessa dai nuovi sistemi di pesatura a terra con bilico senza sospendere i pesi veniva utilizzata fino agli anni 30 dai contadini di Ranverso per pesare le vendemmie e i raccolti del fieno; è in atto un progetto per classificare la Stadera come Monumento storico da parte della Soprintendenza di Torino. Fino agli anni Cinquanta, le attività economiche degli abitanti si basavano in gran parte sulla viticoltura e, in misura minore, sull’agricoltura, in relazione alle aziende agricole situate nei campi e nei prati intorno alla Chiesa Precettoriale di Ranverso i viticoltori fittaioli continuano ancora oggi a svolgere questa attività nei terreni passati alla Regione Piemonte per irrigare i campi usano ancora aprire con un sistema medievale le paratie dei canali attingendo l’acqua dalla Bealera , la maggioranza dei residenti è ormai costituita da contadini che lavoravano nei terreni di Buttigliera Alta Ferriera e Rosta Il piccolo agglomerato di Ranverso oggi ha raggiunto il limite di desertificazione gli abitanti con le loro famiglie per ragioni di sicurezza hanno abbandonato le cascine in rovina l’ultima famiglia della Cascina Bassa e andata via nel mese di Gennaio 2021, spostandosi hanno colonizzando la collina intorno a Ranverso, una località che si sviluppò lungo la strada antica di Francia che dai passi del Moncenisio o Monginevro passando per Ranverso conduceva al Duomo di Torino e proseguiva per Roma, la mappa di Ersilio Teifreto indica le pietre miliari che segnavano i Km. e sono ancora visibili nella loro forma attuale in un ambiente ancora intatto. Esiste l’edificio religioso o cappella primitiva a Ranverso sorta su un pilone votivo, in mezzo alla campagna è simile ad un piccolo ma straordinario borgo speciale dove attualmente restano solo i ruderi di un passato non molto lontano. l’edificio è coperto da un tetto a padiglione sormontato da un campanile in stile romanico , visibile da lontano, dotato di orologio e campana. Gli ambienti ben conservati, sono orientati verso il monte Musine e la Sacra Di San Michele.
La gestione, lungo una strada storica che da a tutta la struttura una chiave leggibile, dove gli spazi stradali ciottolati sono molto ben definiti; l’omogeneità di questo luogo dovuta alla presenza di nove cascine contigue ed il borgo era abitato da 300 persone ; una graziosa piazzetta pubblica, i vialetti , la panchine di pietra e la fontana di forma rettangolare posta di fronte al Masso Erratico sentinella della Chiesa, nella parte centrale della struttura ascendente che offre un’apertura all’interno del nucleo, organizzata attorno agli alberi di Tigli e Platani. Notevole pregio storico-architettonico, con la presenza dell’edificio che ospita la Stadera sormontata sul tetto all’esterno e presenta l’asta metallica dotata di quattro catene per pesare i carri pesanti, all’interno della porticina nel fabbricato sono custoditi i pesi ed i meccanismi per il funzionamento es… , le catene , i pesi , le carrucole esterne che facilitavano il sollevamento, tramite le catene e d una grossa trave. Il 16 Novembre 2024 a Roma all’assemblea Nazionale UNPLI si e parlato del Patrimonio Immateriale, il Direttore dell’ICPI di Roma Sig Leandro Ventura ha parlato delle Comunità che organizzano con la Rete Santantuono a Gennaio la Festa dedicata a Sant’Antonio Abate dove nell’elenco delle feste riconosciute come Patrimonio Immateriale per il Piemonte compare Ranverso la candidatura delle festa e stata presentata da Ersilio Teifreto